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Tariffe in Italia?
Thread poster: Laura De Simone
Superato in che modo? Oct 16, 2018

Tom in London wrote:

Il tariffometro è molto, ma molto superato. Esiste qualcosa di simile ma aggiornato?


Sarà superato, certo, ma in che direzione? E di quanto? Da alcuni anni non ho più accesso al sito e quindi non l'ho più aggiornato (e forse non l'aggiornerò) ma in realtà avrei qualche altra difficoltà ad aggiornarlo perché:

1) Non ho più il polso del mercato come in passato

2) Quel poco che so mi indurrebbe a non cambiare un granché. La parte alta non mi sembra cambiata molto e la parte bassa è forse scesa un po' ma di poco, credo. O forse è salita? Per esempio, per il mercato "professionale" e "tecnico" EN>IT (prima cifra) e IT>EN (seconda cifra) per cartella da 1500 in Italia:

- Agenzia / Qualità bassa: 13-14,5 euro. Non penso che lo cambierei. E' più o meno quello che sento. So che si paga di meno, ma sotto queste cifre non penso che si possa parlare di un mercato “professionale”.

- Agenzia / Qualità media: 15-18. Idem. 18 per IT>EN non è molto ma spesso non lo è neanche la qualità (così mi dicono le agenzie, con le quali continuo a parlare).

- Agenzia / Qualità alta: a partire da 18-22. Si può lavorare verso l'inglese a 25 per le agenzie italiane ma sarebbe realistico indicare cifre del genere come punto di partenza? So che alcuni lavorano bene e con discrete quantità di lavoro a 23, per esempio, ma non cambierei il tariffometro per un solo euro. L'italiano potrebbe iniziare a 19-20? Non saprei.

- Diretto / Qualità bassa: 20-23 - Qui, devo dire, non so proprio. Più alto? Più basso?

- Diretto / Qualità media: 24-28 - Non so per l'EN>IT. Per l'IT>EN forse è un po' alto. Forse 23-26?

- Diretto / Qualità alta: a partire da 28-33 - Qui forse si potrebbe abbassare entrambe le cifre. Per l'inglese si inizia intorno ai 30 euro, mi sembra, l’italiano forse da 26 (sto indovinando), per poi salire. Se non mi sbaglio, chi lavorava verso l'italiano a 28-33 o più euro oggi si trova con meno lavoro che in passato e deve comunque trovare altro a tariffe più basse.

Chiedo quindi: se il tariffometro è "molto, ma molto superato", immagino che qualcuno avrà un'idea molto più precisa di me della situazione. In termini reali (centesimi o euro), cosa andrebbe cambiato? Come dico, non saprei cosa cambiare e non ho più il contatto che avevo con la situazione reale.

Di più aggiornato del tariffometro c'è un sondaggio interessante dell'AITI (http://www.aiti.org/news-ed-eventi/pubblicazioni/indagine-sul-mercato-dei-traduttori-e-degli-interpreti-2018) curato e ben fatto, che vale la pena leggere.

Purtroppo, sulla questione delle tariffe non fa distinzione fra agenzia e cliente diretto e neanche fra Italia e altri Paesi, quindi un confronto diretto non si può fare. Ci sono agenzie italiane che pagano 5 o 6 centesimi per lavori IT>EN, per esempio, e clienti diretti in Svizzera e a Monaco, diciamo, che pagano l'equivalente di 24 o 25 centesimi, quindi trovo più che plausibile il sondaggio ma difficile da interpretare perché mette insieme tutto.

Comunque, tenendo conto di queste cose (di quanti intervistati lavorano all’estero e quanti con agenzie, ecc.), ho l’impressione che le cifre del sondaggio siano tendenzialmente più alte delle mie per le agenzie e più basse per i clienti diretti, che è ciò che mi aspetterei di trovare. Anche se devo indovinare non poco, non vedo particolari differenze fra il sondaggio e il tariffometro.

L'esperienza di una sola persona significa poco ma ecco, per curiosità, l'andamento delle mie tariffe reali negli ultimi 12 anni (fatturato totale diviso numero totale di cartelle, rispetto all’anno precedente):

2006 +4.5
2007 +9.4
2008 +3.2
2009 +1.1
2010 -0.9
2011 +2.4
2012 -1.2
2013 +0.8
2014 -5.4
2015 +6.1
2016 -0.8
2017 +1.3
2018 +0.4

Il 2014-15 è stata un'anomalia dovuto a un lavoro particolare ma la tendenza è chiara.

Dopo cinque anni di rapidi aumenti a partire dal 2002, nel 2007 avevo le tariffe piuttosto alte, ma dalla crisi del 2008 fino al 2018 sono riuscito ad aumentarle di un solo euro senza perdere lavoro. Lavoro soprattutto in Italia, con 50-70 clienti all’anno (97% diretti) ma è chiaro che per me, almeno, sono dieci anni che il mercato è completamente stazionario in termini di tariffe. Se cerco di aumentare, perdo lavoro, anche se a volte non perdo del tutto il cliente.

Sarebbe interessante per me e credo utile per tutti sentire esempi reali (in centesimi o euro) di come altri vedono il mercato e di come è cambiato negli ultimi 10 anni.

Simon


Isabel Booth
 
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